Stiamo vivendo uno dei più grandi cambiamenti della nostra storia recente e le conseguenze delle misure già prese per affrontare l'emergenza sanitaria (sia che troviamo a breve una risoluzione dell'emergenza come tutti speriamo sia che ciò non succeda) porteranno molte aziende, organizzazioni ed attività professionali a profondi cambiamenti.
Tante aziende e tante attività professionali dovranno modificarsi rapidamente, altre dovranno purtroppo chiudere, altre ancora troveranno delle nuove opportunità, milioni di persone dovranno acquisire nuove conoscenze, sviluppare nuove competenze e cambiare il proprio lavoro in modo radicale.
Qui di seguito trovi alcuni spunti che possono essere utili in un contesto del genere, messi sotto forma di domande con degli appunti di supporto.
La prima domanda da porsi è:
Quale valore fornisco alla mia organizzazione e ai miei clienti?
Infatti il vero nostro datore di lavoro è chi paga per le nostre prestazioni, quindi dobbiamo assicurarci che il valore che diamo concretamente sia superiore (meglio se di molto) al costo per ottenerlo.
Per quanto riguarda il lavoro dipendente, facendo una media a livello internazionale che considera una molteplicità di fattori, un lavoratore dipendente per essere remunerativo per l'organizzazione nella quale lavora dovrebbe produrre per la stessa un fatturato pari ad almeno 3 volte il costo lordo che l'azienda paga per lei o per lui. Quindi ad esempio se percepisco un reddito di 1.500 euro netti al mese per tredici mensilità, assumendo che il costo dell'azienda sia di 2.500 euro al mese per tredici mensilità, il costo totale annuo per l'azienda è di euro 32.500, quindi il mio lavoro porta la mia azienda ogni anno ad avere un fatturato (che senza di me non avrebbe) di 97.500 euro? Se la risposta è no, posso essere nei guai.
Dato che non conta il valore dato, conta il valore percepito dal nostro vero datore di lavoro (in ultima analisi i clienti che comprano i nostri prodotti e/o servizi o quelli che comprano i prodotti e servizi delle organizzazioni di cui facciamo parte) la seconda domanda fondamentale da porsi è:
Quanto di questo valore è percepito?
La percezione è tutto, quindi, se sono un lavoratore dipendente, il mio manager quanto valore percepisce (tradotto poi in termini monetari) del lavoro che io faccio?
Se sono ad esempio un professionista, quanto il mio cliente percepisce i benefici, in modo tangibile, dei servizi che offro?
La percezione può essere aumentata in vari modi tra i quali c'è anche la comunicazione efficace magari integrata in un sistema moderno di marketing.
Tieni presente, come si dice nel gergo del "miglioramento continuo", che “tutto ciò che non è percepito è spazzatura” quindi o fallo percepire o non conta niente per il tuo cliente o datore di lavoro, nonostante i tuoi sforzi.
Da questo si evince facilmente il valore della domanda seguente.
Come posso aumentare il valore percepito per la mia organizzazione e/o per i miei clienti?
E' la domanda che ti dovresti porre ogni santo giorno, sviluppare diverse risposte ed agire per aumentare il tuo valore percepito. Il tuo valore percepito verrà confrontato a quello di altri e verrà confrontato con alternative all’impiego di persone (robot, intelligenza artificiale, digitalizzazione). Se sei un dipendente la tua organizzazione sarà costretta a valutare ben presto chi è fondamentale per il presente e futuro dell'azienda e chi no. E chi non è fondamentale, per permettere la sopravvivenza dell'azienda verrà purtroppo mandato a casa. Se sei un professionista, sai benissimo che il tuo lavoro verrà confrontato a quello di tanti altri e se non ti distingui, ti estingui in una situazione come quella nella quale stiamo vivendo, è la cruda realtà.
Quindi agisci quotidianamente per aumentare il tuo valore percepito che è fatto di vero valore (sostanza) e del modo in cui costantemente lo comunichi (al tuo manager, colleghi, collaboratori, clienti). Una leva fondamentale per aumentare il tuo valore percepito è lavorare costantemente per potenziare le tue conoscenze e competenze chiave, quelle che ti distinguono e ti possono distinguere dagli altri e ti permettono di fornire un alto valore percepito.
Quali sono le conoscenze e le competenze chiave che devo continuativamente sviluppare?
Dipendono dal tipo di lavoro e/o attività professionale che svolgi. Quindi elenca quelle che ritieni fondamentali dato il tuo ruolo/professione. Quelle che sono trasversali a tutti i settori e che sono e saranno fondamentali per tenersi stretto il proprio lavoro e per migliorare la propria posizione lavorativa o professionale vengono definite le "essential skills" tra le quali: la capacità di saper dominare le proprie emozioni e non rimanerne vittima, la capacità di affrontare situazioni impreviste e di decidere nell’incertezza, le abilità di comunicazione uno a uno, a gruppi, in presenza e mediante l’uso di mezzi tecnologici, le capacità di persuasione e negoziazione, la capacità di ottenere alte performance anche sotto forte stress, la capacità di farsi capire e di motivare, la miglior conoscenza di sé, l’abilità di apprendere velocemente.
In uno scenario in continuo cambiamento la formazione di qualità è un punto di riferimento imprescindibile, oggi più che mai: in un momento che per molti non si profila per niente facile, occorre saper risparmiare sulle cose inutili ed investire su tutto ciò che ci può permettere di aumentare i nostri introiti come persone e come organizzazioni oltre che la nostra soddisfazione e qualità di vita.
Oltre ad aver sviluppato una serie di iniziative del tutto gratuite a sostegno di persone ed aziende con diverse ore complessive di formazione gratuita durante tutto il periodo di lockdown, la Scuola di Alta Formazione Talenti ha costruito un percorso formativo ad hoc (fatto a moduli e gestito nella modalità innovativa online come in aula) per conoscere, sviluppare, potenziare e far diventare parte sempre più parte del tuo patrimonio personale le conoscenze e competenze chiave. Questo percorso richiede un investimento di tempo e di denaro e la promessa di Talenti Group è quella che, con il tuo impegno, può diventare uno degli investimenti più redditizi e soddisfacenti della tua vita. Quest’anno sarò protagonista assieme ai partecipanti come “allenatore” di questa esperienza, che come responsabile didattico e scientifico ho contribuito fortemente a costruire raccogliendo più di un ventennio di migliori pratiche internazionali.
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