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Andrea Frausin

Grazie Kobe!

Potenziamento personale 3 min read

Ho saputo della notizia della scomparsa di Kobe Bryant ieri sera, mentre stavo guardando una trasmissione sportiva in TV.

La prima reazione dentro di me è stata "non è possibile, si saranno sbagliati" e quando le varie fonti hanno confermato la notizia ho provato una profonda tristezza per la morte del famoso cestista.

Eppure non lo conoscevo, come mai provo quello che ho provato per persone a me molto care purtroppo venute a mancare prematuramente?

Un turbinio di emozioni e pensieri nella mia mente.


La caduta degli dei

Quando vediamo le gesta dei grandi personaggi dei nostri tempi alle volte, inconsciamente, pensiamo a questi essere umani come se fossero dei supereroi, degli dei immortali che ci saranno per sempre.

Avendo la meravigliosa possibilità di incontrare e talvolta di conoscere in maniera non superficiale diversi di questi personaggi, la "coltre magica" dell'immortale scompare, potendo incontrare l'uomo o la donna invece del personaggio. "E' un essere umano pure lei" è il pensiero stupido che talvolta mi passa per la mente, stupido perché tutti sappiamo che ognuno di noi è mortale.

Scoprire l'umano anche nei grandi eroi dei nostri tempi spero sia per tutti noi un'opportunità, un'opportunità per aprire meglio i nostri occhi e le nostre orecchie: non saremo qui in questo mondo per sempre.

Troppo spesso pensiamo anche noi di essere degli immortali, come se ci fosse sempre un domani. Viviamo che se potessimo vivere per sempre. "Sì lo farò domani", "domani dirò a quella persona quanto le voglio bene", "domani dedicherò più tempo a mio figlio", "domani dedicherò più tempo a me", e sì ... domani ... forse....


Una nuova speranza

Quando tanti anni fa sono stato molto vicino a passare dall'altra parte, la consapevolezza del valore di ogni singolo momento che viviamo è diventata per me evidente, ogni singolo respiro, movimento, sguardo, suono, sensazione,... ogni pensiero era qualcosa di realmente prezioso. Tante cose che ritenevo importanti sono diventate tutto ad un tratto stupide, insignificanti, davanti alla morte.

Un semplice gesto come quello di lavarsi le mani, un gesto che ripetiamo inconsapevolmente migliaia e migliaia di volte nella nostra vita, era diventato per me talmente significativo da versare lacrime e lacrime quando ho potuto rifarlo da solo, dopo tanti giorni in cui non potevo farlo.

Ogni cosa era cambiata nel guardare al mondo, alle mie priorità personali, ed una rinnovata forza era nata dentro di me per perseguire uno scopo, nel tempo che ci è dato su questa terra.

"Qual è il tuo scopo?"

"Come vorrei essere ricordato?"

Queste erano alcune delle domande che mi ripetevo e che mi hanno consentito di cambiare piano piano, passo per passo in meglio la mia vita.

E poi, poi c'è la vita di ogni giorno, con le sue ripetizioni, con i suoi schemi con i suoi "lo so" che ci dà l'illusione che tutto ci sia per sempre.

Grazie Kobe

Kobe, non ti ho mai personalmente conosciuto eppure ti sento oggi molto vicino. Auguro alla tua famiglia e a quella delle altre persone che sono morte di poter superare questo momento con un nuovo modo di vedere il mondo e la vita.

Grazie Kobe per avermi ricordato ancora una volta il valore della nostra esistenza, per avermi portato a pensare ancora una volta "che cosa è veramente importante per me?".

Abbiamo tante sfide da affrontare come esseri umani, ed una di queste è proprio la sopravvivenza della nostra specie: mi auguro che anche tante altre persone grazie a te, possano farsi questa domanda ed agire per il bene collettivo.

Non esiste singolo senza il collettivo!

RIP

Kobe Bryant